Probabilmente alcuni di voi saranno ancora in spiaggia o al fresco di una montagna (o magari dovete ancora partire per le vacanze!) e starete pensando “Ma no è presto, c’è tempo” o al contrario “Fra poco inizia la scuola , aiuto!”.

In verità questo è il momento ideale per prepararsi all’ evento , è il momento ideale perchè siamo più rilassati, più ricettivi e ,soprattutto ,abbiamo più tempo, tempo per prepararci e metabolizzare. Per alcuni bambini è difficoltosa la separazione dai genitori per iniziare la scuola o l’asilo, per altri no, per alcuni bambini ogni anno è un nuovo anno e bisogna affrontare nuovamente la difficoltà del distacco e per altri invece no. Non esiste una regola che risolva la questione “una volta per tutte” perchè non esistono famiglie e bambini tutti uguali, esistono emozioni da accompagnare. Quello che possiamo fare è seguire alcune indicazioni che possano agevolare il processo.

La prima cosa da fare è preparare il bambino. Prova ad immaginare di essere in vacanza in un posto meraviglioso dove puoi rilassarti e divertirti o di essere nella tua casa con i tuoi tempi senza impegni o doveri, che tu sia in una situazione di benessere e relax e, improvvisamente, qualcuno un giorno ti dice “hei, oggi andrai in ufficio ( o in fabbrica o qualunque sia il tuo lavoro)”. Rimarresti confuso/a e disorientato/a vero? o magari saresti arrabbiato/a. Ecco è importante avere un periodo di transizione in cui possiamo metabolizzare la situazione e le emozioni che arriveranno, piuttosto che dover gestire situazioni di rifiuto o crisi (che magari ci saranno comunque ma sicuramente più gestibili). Un periodo in cui poter rendere il bambino un po più sicuro di sè e pronto. Si può iniziare a preparare insieme il materiale, iniziare a segnare sul calendario (con un pallino colorato o uno sticker) quanti giorni mancano, si può passare dalla scuola anche se chiusa, iniziare a vedere dove si trova, dove parcheggerete, quale tragitto farete, potete parlare degli insegnanti, dei compagni, mostrare delle foto se le avete o immaginare insieme come saranno. Potrete raccontare i dettagli di quello che succederà, come avverrà il distacco, cosa farete e dare riferimenti temporali concreti di come verrà gestita la giornata.

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Più conosciamo qualcosa e meno ne abbiamo paura, quindi il bambino potrebbe fare domande e da quelle troverete il vostro modo di approfodire l’argomento. Più il bambino è sicuro di sè meno intense saranno le crisi (o non ci saranno affatto).

Un altro elemento importante è l’aspettativa che noi ci costruiamo dell’evento. Sarebbe meglio partire senza aspettative e accogliere ciò che emerge, nonostante tutto, accogliere il pianto o una crisi sapendo che non esistono emozioni positive ed emozioni negative ma semplicemente emozioni da accompagnare, emozioni con le quali il bambino si interfaccia per la prima volta o da pochissimo nella sua vita e che non ha ancora gli strumenti per contenere; quegli strumenti dobbiamo fornirglieli noi sapendo che non possiamo controllare la situazione. L’unica cosa che possiamo controllare è noi stessi, come ci sentiamo e come stiamo reagendo, da adulti, alla situazione. Se il genitore è preoccupato o agitato o frettoloso questo trasmetterà al bambino.

Tornate gradualmente alla routine. Spesso (e giustamente) durante le vacanze cambiano i ritmi, ci si sveglia e si va a letto ad orari differenti, più morbidi, più lenti. Può essere utile tornare ai ritmi abituali in modo graduale, anticipare poco alla volta la messa a letto, svegliarsi all’orario giusto, regolarizzare gli orari dei pasti, in modo da arrivare all’inizio della scuola con una routine già avviata. Spesso una delle difficoltà del distacco nasce dall’avere un mattino frettoloso che può sfociare in discussioni e crisi ancor prima dell’arrivo a scuola. Per questo può essere utile anticipare addirittura un pochino la sveglia (lo so, è dura, ma ne beneficerete nel tempo) così da permettere al bambino i suoi tempi non solo per prepararsi fisicamente ed emotivamente ma anche per relazionarsi con voi, non avere uno stacco immediato ,o quasi, tra la sveglia nel suo lettino, nella sua casa, e il distacco; aiuta entrambi ad avere una routine più rilassata, più flessibile. Potreste creare insieme un cartellone della routine, in cui potrete disegnare o attaccare dei disegni o foto della sequenza ( ci si sveglia, poi si fa colazione, ci si lava i denti, ci si veste eccetera), questo rende il bambino partecipante attivo della routine e lo prepara anche visivamente a ciò che succede o a ciò che gli viene chiesto.

La difficoltà può essere vissuta non solo dai bambini molto piccoli ma anche da quelli un po’ più grandi, anche se manifestata in modo differente (come può anche non essere vissuta affatto, a quel punto evviva!). Anche se il bambino conosce già la scuola o gli insegnanti, anche se ha sperimentato il distacco in altre situazioni , anche se è “grande ” può trovarsi a vivere la difficoltà. A quel punto ha solo bisogno di qualcuno che validi la sua emozione , che lo capisca e accetti ciò che sta vivendo con empatia.

Vi auguro, allora, un rientro lento, graduale e anche divertente, perchè ogni cosa vista con gli occhi di un bambino può diventare una bellissima avventura, ancor meglio se vissuta insieme a voi!