“Se fossi un pò più….”
“Se fossi un pò meno….”
“Mi amerebbe di più se…”
Quante volte il nostro dialogo interiore si è soffermato su questa modalità?
Quante parti di noi abbiamo soffocato o storpiato con l’intento di essere amate ?
Quante volte abbiamo recitato una parte, imitato altri considerandoli migliori?
Migliorarsi è un intento buono di per sé, quando significa aumentare il nostro stato di Ben-Essere, ed è vero che spesso grazie alla relazione con gli altri riusciamo a vedere parti di noi altrimenti irraggiungibili.
Questo però non significa snaturarsi o peggio, sacrificarsi, come strategia per ricevere amore.
L’amore non è mai questione di merito.
Nè tanto meno di strategia.
Sei amata, sei amato così come sei.
L’essere più o meno funzionali all’interno di una relazione non ha a che vedere col merito. L’amore esiste a prescindere. Ciò che dimentichiamo è l’importanza di sentire amore dentro di sé, per se stessi e poi anche per l’altro, esplorarsi e cambiare o curare ciò che ci allontana dall’amore perché sentiamo che è qualcosa che fa bene a noi per primi e questo porta ,si, benefici nella relazione.
Il confronto con gli altri poi, dinamica che viene comoda all’industria della performance, è lontanissimo dalla ricerca del benessere.
Semmai possiamo fare confronti con noi stessi, nel tempo che abbiamo vissuto, per vedere dove siamo, per orientarci.
Ma ciò che conta davvero è Sentirsi, Sentire.
Se qualcuno ti mette a confronto o paragone con altri, con storie passate, o con un ideale che ha in mente, se qualcuno indica te come bussola per il suo benessere o malessere (e tu gli credi) o se sei tu che lo fai con l’altro…stai andando fuori strada. Ti stai perdendo.
Tu sei l’artefice, tu sei creatrice, creatore.
Non puoi modellarti come creta su ciò che è desiderabile per qualcun altro senza ,ad un certo punto, romperti in mille pezzi. Non puoi modellare l’ altro come lo vorresti senza ad un certo punto vedere cadere l’ intero castello di carta al primo soffio di vento.
Puoi ,invece, s-coprirti, puoi svestirti dai panni accumulati negli anni, dai ruoli interpretati, puoi scrostare lo sporco delle ferite e aprire finestre dove vi sono muri protettivi.
La paura tiene sotto coperta l’amore.
La paura di non essere abbastanza.
La paura di non essere adeguati.
La paura di essere abbandonati e lasciati soli.
E per quante anime meravigliose si possano incontrare sulla nostra strada, nessuna ci salva da queste crepe interiori se non siamo noi per primi a lanciare la corda e iniziare ad arrampicarci verso l’uscita.
Chi dovrà andarsene se ne andrà comunque, perché cerca altro, perché egli stesso è perso nel suo dolore e nella sua confusione, o perché è esaurito il tempo condiviso insieme, la funzione di quella relazione si è conclusa.
Chi vorrà restare resterà comunque , che tu abbia la pancia , la cellulite, le rughe , un carattere difficile o i debiti da pagare.
Non è il merito che determina la qualità dell’amore o delle relazioni. È il rapporto che hai con te stessa, con te stesso, con il tuo passato, con i tuoi antenati, con il dialogo interiore e con la direzione che vuoi dare alla tua vita che lascia o meno accesso all’ amore.
Scopri allora come ,prendendoci cura del dialogo interiore , prestando ascolto a quella voce silenziosa che spesso graffia e indica punti di erosione, possiamo influenzare anche il nostro modo di vedere le cose, di sentrCi e comportarci.
Maria Rosa Iacco
mery.iacco@gmail.com